Il Tressette occupa un posto di primo piano nella tradizione italiana dei giochi di carte, al pari di Scopa e Briscola, ormai diffusi anche in versione digitale grazie ad app come quella di Digitalmoka. Come gli altri giochi, anche il Tresette presenta numerose varianti locali e regionali; una delle più famose è quella “con il morto”, che si differenzia dalla versione tradizionale principalmente per l’aggiunta di un giocatore ‘fantasma’. Questa popolare versione del gioco ha ispirato perfino il titolo di un film western dei primi anni Settanta, “Lo chiamavano Tresette… giocava sempre col morto”, diretto da Giuliano Carnimeo. Di seguito, vediamo quali sono le regole di questo gioco e le modalità di calcolo del punteggio.
Tresette col morto: regole
In linea generale, le regole del Tressette col morto ricalcano a grandi linee quelle della versione classica del gioco.
In primo luogo, occorre scegliere il mazziere. In genere, i giocatori possono accordarsi tra loro o individuarlo in maniera puramente casuale, facendo semplicemente la conta. Una volta scelto, il mazziere distribuisce dieci carte coperte a ciascun giocatore. Il primo di mano gioca una carta, il cui seme rappresenta il ‘palo’ valido per l’intera ‘passata’; gli altri giocatori, a turno, devono rispondere alla giocata con una carta dello stesso ‘palo’; nel caso in cui ciò non sia possibile, si dice che il giocatore ‘piomba il palo’, in quanto risponde giocando una carta di un altro seme (rinunciando alla possibilità di effettuare una presa). Alla fine della mano, la presa viene effettuata dal giocatore che ha calato la carta più alta in grado, in base alla gerarchia vigente nel gioco del Tressette: 3, 2, Asso, Re, Cavallo (o Regina), Fante (o Jack), 7, 6, 5 e 4. I giocatori possono concordare, prima di iniziare a giocare, se sono previste anche le accuse e le dichiarazioni, elementi comuni a diverse altre varianti del gioco.
Anche per quanto riguarda la formazione delle squadre, la coppia che sfida il mazziere e il “morto” può essere creata liberamente; in alternativa, giocano assieme i giocatori che hanno ricevuto il 4 e il 5 di denari (o di quadri) oppure i primi due assi usciti da un giro di carte scoperte.
Differenze con il tresette
La principale differenza che caratterizza il Tressette col morto da quello classico è la presenza, appunto, del ‘morto’, ossia di un giocatore ‘fantasma’ che fa coppia con il mazziere. In sostanza questa variante del Tressette si gioca materialmente in tre ma come sei giocatori fossero quattro, tant’è che comunque si sfidano a squadre anziché gli uni contro gli altri.
Il mazziere, quindi, dopo aver mescolate le carte, le distribuisce in senso antiorario; i due giocatori che formano la squadra avversaria ricevono dieci carte coperte a testa. Le carte del “morto”, invece, vengono scoperte in coincidenza del primo turno di mano; sarà poi il mazziere, nel corso della partita, a giocare le carte al posto del “morto”, rispettando l’alternanza dei turni. Pertanto, la versione “col morto” rappresenta una valida soluzione nel caso in cui non si disponga di un numero pari di giocatori per organizzare una partita a Tressette tradizionale.
Va però sottolineato come il Tressette col morto, pur coinvolgendo materialmente solo tre giocatori, non ha niente in comune con il “Ciapa no”, variante tipicamente milanese del “Tressette a perdere” in cui i giocatori coinvolti sono effettivamente tre e ricevono 13 carte a testa (quella in più viene scartata ad inizio partita).
Quale mazzo usare
Per giocare a Tressette col morto è sufficiente avere a disposizione un qualsiasi mazzo regionale italiano da 40 carte, a semi spagnoli o francesi. È quindi possibile giocare sia con le carte napoletane o siciliane (non a caso il gioco è molto diffuso nell’Italia meridionale) sia con mazzi come quello toscano o milanese; in alternativa, si può giocare a Tresette con morto anche adoperando un mazzo da 52 carte francesi: è sufficiente, prima di iniziare la partita, che il mazziere tolga i jolly e le carte (di ogni seme) dall’8 al 10. Se si utilizzano carte francesi o italiane a seme francese, è bene tenere a mente la corrispondenza tra i semi, per cui quadri = denari, cuori = coppe, fiori = bastoni e picche = spade.
Come si calcola il punteggio
Anche le modalità di calcolo del punteggio non sono diverse da quelle del Tressette classico; il valore assegnato alle carte è lo stesso, ovvero:
L’asso vale un punto;
Le figure (Re, Fante e Cavaliere, oppure Re, Regina e Jack, a seconda del mazzo utilizzato) valgono un terzo di punto;
Le altre carte (scartine) non hanno valore.
Poiché in un mazzo ci sono 10 punti e 2/3, per evitare che ad una squadra venga assegnato un punteggio non intero, la parte frazionaria viene eliminata, assegnando un punto extra alla squadra che ha effettuato l’ultima presa. Di conseguenza, nel Tressette – inclusa la variante “col morto” – i punti di mazzo sono 11. A questi possono aggiungersi le accuse:
La “Napola” (detta anche “napoletana”) è una combinazione di carte formata da Asso, 2 e 3 dello stesso seme; vale tre punti;
Il “bongioco” o “buon gioco” vale anch’esso tre punti; lo realizza il giocatore che ha in mano un tris di Assi, di 2 o di 3.