Giunta in Italia a cavallo tra il 16° e il 17° secolo, la
Briscola si è imposta come uno dei giochi di carte tradizionali più popolari del Bel Paese; ancora oggi è diffusa da Nord a Sud e da qualche tempo è approdata anche alla dimensione digitale, grazie ad app per smartphone come
Digitalmoka che consentono di giocare a
Briscola gratis in qualsiasi momento. La popolarità del gioco è dovuta anche al fatto che, a livello regionale e locale, nel tempo si sono sviluppate numerose varianti; tra queste figura il cosiddetto “
Briscolone”: in questo approfondimento vediamo quali regole lo contraddistinguono e come si svolge una partita.
Qual è lo scopo del Briscolone
Quando si gioca a Briscolone l’obiettivo è cercare di
prendere il maggior numero possibile di carte di valore, al fine di totalizzare un punteggio più alto rispetto a quello dei propri avversari. Come vedremo meglio in seguito, il Briscolone non è altro che una delle
varianti a chiamata semplice della Briscola classica; di conseguenza, il calcolo dei punti di presa serve a determinare quale delle due squadre ha vinto la smazzata, così da poter assegnare i punti partita in base alla ‘chiamata’ effettuata a inizio partita.
Briscolone: regole
Il Briscolone a ‘chiamata’ si gioca in quattro, utilizzando un mazzo da 40 carte; esiste anche una
variante del gioco senza chiamata iniziale, alla quale è possibile giocare anche in due. Ciascun giocatore riceve cinque carte coperte e, a differenza della Briscola classica, il mazziere non mette alcuna carta scoperta sul tavolo a segnalare il seme di briscola. Di conseguenza, per ogni turno la possibilità di presa è determinata soltanto dal rango o dal valore numerale delle carte.
Nella versione a chiamata semplice, invece,
il mazziere distribuisce 8 carte coperte ad ogni giocatore, senza lasciare sul tavolo né un tallone né una carta scoperta a fungere da ‘segnale’ del seme di briscola. Completata la fase di distribuzione, inizia quella dedicata alle ‘chiamate’: il giocatore primo di mano effettua una dichiarazione, ossia ‘chiede’ una carta, indicandone il valore ma non il seme. In tal modo, si impegna a raggiungere almeno 61 punti per vincere la partita; gli altri giocatori di mano possono, a loro volta, effettuare una chiamata oppure passare il turno e rinunciare ad effettuare una dichiarazione. Il principio di base è che la carta chiamata deve essere di valore inferiore rispetto a quella precedente (per ‘valore’ non si intende quello numerale ma il potere di presa determinato dalla gerarchia in vigore nella Briscola). Com’è facile intuire, se il primo giocatore di mano ‘chiama’ un Asso, gli altri possono chiamare, in ordine, il Tre, il Re, il Cavallo e il Fante, prima di arrivare alle ‘scartine’ (carte senza valore); di contro, se il primo di mano ‘chiama’ subito il 2 – la carta di valore più basso in assoluto – gli altri giocatori possono rilanciare soltanto chiamando la stessa carta. In tal caso, però, il ‘contratto’ proposto dal ‘
chiamante’ parte da 62; in altre parole, se il primo di mano chiama subito il 2, si impegna automaticamente a vincere la partita con almeno 62 punti. In generale, ogni ‘chiamata’ corrisponde ad un rilancio, per cui il chiamante di turno stipula una sorta di ‘contratto’ che gli impone di vincere la partita con un punteggio più alto. Il giocatore che risponde alla chiamata diventa automaticamente ‘socio’ del chiamante, facendo squadra con quest’ultimo contro gli altri due sfidanti.
Al termine del giro di chiamate, il giocatore che ha fatto la dichiarazione con la carta più bassa può determinare qual è il seme di briscola per l’intera partita. In realtà, in caso di cosiddetta “
chiamata a carichi”, un giocatore dichiara di giocare da solo contro gli altri e senza indicare il seme di briscola a cui fare riferimento per il resto della partita.
Briscolone gioco: svolgimento
Le regole del Briscolone, esaurita la fase ‘a chiamata’, non si discostano più di tanto da quelle della Briscola tradizionale. Pertanto, lo svolgimento del gioco durante una smazzata è piuttosto semplice: il primo giocatore di mano gioca una carta, gli altri rispondono giocando anch’essi una carta, cercando di rispondere con una dello stesso seme di valore superiore per accaparrarsi la presa. Nel caso di ‘chiamata a carichi’, i giocatori sono costretti a giocare sempre una carta dello stesso seme quando ne hanno la possibilità; nella variante a ‘chiamata semplice’, invece, ogni sfidante può decidere liberamente quali carte giocare. Per determinare quale giocatore si aggiudica la presa alla fine del turno si fa riferimento alla tradizionale gerarchia delle carte in vigore tanto nella Briscola classica quanto nelle varianti a chiamata. Concluse le otto mani di gioco, si procede al computo del punteggio per determinare se il chiamante ha rispettato o meno la scommessa iniziale.
Briscolone punteggio
Il calcolo del punteggio nel Briscolone si articola in due fasi. La prima riguarda i
punti di presa; questi vengono calcolati sommando il valore delle carte conquistate da ciascuna squadra; i valori di presa sono i seguenti:
- 11 punti per l’Asso;
- 10 punti per il 3;
- 4 punti per il Re;
- 3 punti per il Cavallo;
- 2 punti per la Donna (o Fante);
- 0 punti per le altre carte.
In base al risultato della somma algebrica dei punti di presa, si procede all’assegnazione dei
punti partita. Se il chiamante ha rispettato la propria dichiarazione, si assegnano 2 punti al giocatore che ha effettuato la dichiarazione e 1 al suo ‘socio’. Se la chiamata ha superato i 70 punti, si raddoppiano i punti per il chiamante e il socio. Qualora, di contro, il chiamante non è riuscito a rispettare l’impegno iniziale, riceve un punteggio negativo (-2), così come il suo socio (-1), mentre gli avversari guadagnano un punto a testa. I punti vengono raddoppiati anche in caso di cappotto, ossia quando una delle due squadre riesce ad aggiudicarsi tutte le prese, totalizzando cioè tutti i 120 punti presenti nel mazzo.