La tradizione italiana dei giochi di carte, alcuni dei quali disponibili tra i
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Calabrisella (più spesso denominata “
Calabresella”).
I due giochi, come scrive David S. Parlett nel suo
The Oxford guide to card games, “
si somigliano l’un l’altro e differiscono dai giochi non italiani come a suggerire una parentela comune all’interno della penisola. Una caratteristica ben marcata è la completa assenza di briscole, che implica un’antichità forse paragonabile a quella della Trappola e del Piquet.
Un’altra è che non solo l’Asso ma anche il Due e il Tre sono promosse a rango alto, così che la gerarchia delle carte sia basata sul potere di presa: 3, 2, Asso, Re, Cavallo, Fante, 7, 6, 5, 4. Entrambe queste caratteristiche sono condivise con l’antica famiglia dei giochi del Truco”.
Ad oggi “Calabresella” viene utilizzato principalmente come definizione alternativa del “Terziglio”, una versione del Tressette a tre giocatori; questa è, a sua volta, considerata parte di una famiglia di varianti del gioco che possono coinvolgere quattro (
Quartiglio o
Quadriglio), cinque (
Quintiglio o
Quintino), sei (
Sestiglio) o sette giocatori (
Settiglio). Ciascuna versione, pur condividendo gli stessi meccanismi di base, si contraddistingue principalmente per le dichiarazioni iniziali che i singoli giocatori possono fare, o meno.
Da ciò si comprende come Calabresella e Terziglio siano strettamente legati; a confermarlo è lo stesso Parlett, che sottolinea come in un documento del 1845 vi sia un riferimento al Terziglio quale gioco “
denominato volgarmente Calabresella”.
Un manualetto pubblicato a Catania nel 1902 da “P.Z.”, e intitolato “
Regole del Tressette con l’aggiunta della Calabrese e del Tressette in 4 a chiamare”, suggerisce come la Calabresella sia una variante a tre giocatori del Tressette in quatto. Si legge, infatti, che “
si giuoca da tre persone solamente”; ragion per cui,
è opinione comune considerare la “Calabrese” primariamente come un Tressette a tre giocatori (ossia un Terziglio).
In aggiunta, il testo riporta come, inizialmente, i giocatori concordino un “gettone”, ossia una quota da versare nel piatto prima di cominciare a giocare; distribuite le carte “
a quattro a quattro”, è primo di mano il giocatore che ha ricevuto il 4 di Denari; se questi è rimasto nel mazzo, inizia il gioco chi ha la carta del seme di denari più alta a partire dal 5.
Lo scopo del gioco
Trattandosi di un gioco di presa, lo scopo dei giocatori di Calabrisella è cercare di accaparrarsi le carte di valore più alto (Asso, 2, 3 e le figure), tenendo presente come il computo finale del punteggio tiene conto del numero dei giocatori coinvolti e delle dichiarazioni iniziali fatte da ciascuno. Di conseguenza, al netto della fase iniziale dedicata alle varie ‘chiamate’, per avere maggiori possibilità di vincere a Calabresella è bene applicare lo stesso tipo di
strategia valida anche per il Tressette tradizionale. In alcuni casi, i giocatori possono accordarsi preventivamente per concludere la partita entro un dato lasso di tempo oppure non oltre un dato numero di ‘smazzate’; inoltre, i partecipanti possono fissare il punteggio massimo da raggiungere per ottenere la vittoria (solitamente la soglia è a 21 punti).
Calabrisella: regole
Prendiamo ora in esame la versione della Calabrisella quale
gioco di carte a tre giocatori. Le regole generali prevedono che si utilizzi un
mazzo da 40 carte, sia esso a semi spagnoli o italiani.
A differenza di altre versioni del Tressette,
i giocatori si sfidano individualmente (anche nelle varianti a 4 o più giocatori) e pertanto ad ognuno viene assegnato un proprio punteggio. Dopo la distribuzione delle carte da parte del mazziere, si apre la fase delle “dichiarazioni”, durante la quale ogni sfidante ‘dichiara’ la propria intenzione di giocare da solo o meno. Ciò può sembrare contradditorio ma in realtà non è così: i tre giocatori, infatti, possono sfidarsi singolarmente o accoppiarsi (2 vs 1) ma per una sola partita; in altre parole, non si formano squadre fisse: nel corso della singola partita, il ‘chiamante’ gioca assieme al ‘chiamato’ contro il terzo che, evidentemente, ha dichiarato di voler giocare da solo (come vedremo meglio in seguito).
Per il resto, una ‘smazzata’ di Calabrisella si svolge in maniera non dissimile da quella di una di Tressette; il giocatore primo di mano cala sul tavolo una carta, che funge da ‘palo’. Secondo le “
Regole del Tressette” di cui sopra, il giocatore che avrebbe diritto ad essere primo di mano può rifiutarsi di giocare per primo, passando la mano al giocatore seduto alla sua destra.
Dopo la prima giocata, gli altri devono provare a rispondere con una carta dello stesso seme; in caso contrario, in gergo si dice che il giocatore ha calato un ‘piombo’ (e pertanto non ha alcuna possibilità di guadagnare la presa).
Svolgimento della Calabrisella
Come detto, dopo la distribuzione delle carte, è prevista la fase delle
dichiarazioni (o
‘licitazioni’). Ogni giocatore ha a disposizione una delle seguenti opzioni:
- Chiamata; se un giocatore ‘chiama’ giocherà da solo, e gli altri due giocatori saranno suoi avversari. Se il ‘chiamato’ non può rispondere con ‘solo’ o ‘solissimo’, allora dichiara “Vale”; se anche il terzo giocatore fa lo stesso, sono obbligati a loro volta alla chiamata;
- Solo; dichiarando “vado solo”, il giocatore che ritiene di avere in mano carte favorevoli si impegna a giocare da solo. In tal caso, prende il monte delle carte rimaste e le unisce a quelle ricevute inizialmente, per poi scartarne quattro e formare un nuovo monte;
- Solissimo; talvolta è possibile che un giocatore non di mano risponda ad un ‘solo’ con un ‘solo senza monte’. In tal caso, quindi, questi proseguirà la partita senza cambiare le proprie carte con quelle presenti nel monte. Vi è anche la possibilità di giocare Arcisolo, una dichiarazione per mezzo della quale il giocatore si impegna a sfidare gli altri senza neanche guardare le carte del monte.
Dopo la prima dichiarazione, gli altri giocatori devono ‘rispondere’ con una licitazione maggiore. Completata tale fase, il gioco può iniziare; se necessario, vengono effettuate più ‘smazzate’ fin quando non si raggiunge il limite di tempo o di punteggio prefissato.
Calabrisella gioco carte: punteggio
Al termine di una smazzata, si sommano i valori delle carte conquistate tramite presa, tenendo presente che Asso, 2 e 3 valgono 1 punto mentre le figure guadagnano 1/3 di punto. Il computo serve a determinare i punti partita, la cui somma deve essere sempre pari a zero; a tale scopo, si fa riferimento al principio per cui, in base alla dichiarazione, ogni giocatore vince o perde tanti punti quanti sono i suoi avversari. I punti vengono raddoppiati per chi ha dichiarato ‘solo’ e triplicati per il ‘solissimo’.