Marianna gioco di carte: regole di questa variante


Estremamente diffusa e popolare in tutta Italia, la Briscola (così come la Scopa) presenta numerose varianti che si discostano in maniera più o meno significativa dalla versione tradizionale, giocabile anche online tramite l’app di Digitalmoka. Alcune di queste prevedono un meccanismo ‘a chiamata’ (che può essere alla carta o al punto) mentre altre includono le ‘accuse’ (o gli ‘accusi’), che influiscono sul calcolo del punteggio finale. Una delle versioni più comuni della Briscola con le accuse è la Marianna, detta anche Mariaje, ossia ‘matrimonio’ in spagnolo. Nel napoletano viene spesso chiamata ‘Mariaccia’, benché non vada confusa con la ‘Mariaggia’, un’altra variante della Briscola, che però si gioca a carte scoperte.

Marianna: storia del gioco

La storia della Marianna, e di altre varianti del gioco, si ricollega direttamente a quella della Briscola e della sua diffusione in Europa. Non si sa con esattezza come e quando sia nata ma, molto probabilmente l’antesignano della Briscola veniva giocato già nel Cinquecento dai marinai olandesi; il gioco si sarebbe poi diffuso dai Paesi Bassi in Scandinavia e nell’Europa Centrale. La Briscola moderna, infatti, deriva probabilmente da un gioco già diffuso in Francia nel 18° secolo e chiamato Briscan mentre le prime attestazioni della Briscola in Italia risalgono all’Ottocento. Detto ciò, è difficile individuare in quale momento della diffusione del gioco siano comparse le (tante) varianti che ancora oggi si giocano in Italia ma che, purtroppo, spesso non sono codificate in maniera precisa. Per quanto riguarda la Marianna, il gioco probabilmente ha qualche legame con il Mariagenspiel (letteralmente, “gioco del matrimonio” in tedesco), un gioco già noto in Europa Centrale nel Settecento in cui ogni giocatore aveva sei carte coperte e riceveva dei punti bonus per il ‘matrimonio’ di un Re e di una Regina dello stesso seme. La prima attestazione vera e propria del gioco è a Lipsia ed è datata 1715; da allora, il Mariagenspiel si è diffuso in tutta Europa, dando vita a diverse varianti. Secondo alcune fonti, era particolarmente popolare presso le donne dell’alta aristocrazia e pare fosse giocato in Polonia già a metà del Seicento. A testimonianza del filo diretto che collega il gioco a molte versioni della Briscola con gli accusi c’è il sistema di assegnazione dei punti per le accuse: 40 punti per l’accoppiata Re e Regina del seme dominante e 20 punti per gli altri ‘matrimoni’.

Le regole della Marianna

La Marianna come gioco di carte presenta regole molto simili a quelle della Briscola tradizionale. Si può giocare in due, in tre o in quattro (a squadre, due contro due), utilizzando un mazzo regionale da 40 carte. Il punteggio da raggiungere per vincere la partita è, di solito, 500 tant’è che localmente questa variante del gioco è nota anche come ‘Cinquecento’. Anche la gerarchia delle carte è identica a quella della Briscola classica: l’Asso vale 11 punti, il 3 vale 10 punti, il Re vale 4 punti, il Cavaliere vale 3 punti e il Fante (o Donna) vale 2 punti. Tutte le altre carte non hanno valore e ai fini della presa si fa riferimento a quello numerale. Detto questo, vediamo come si svolge il gioco. Dopo aver mescolate le carte, il mazziere ne distribuisce cinque coperte agli altri giocatori (anche se alcune varianti locali prevedono di giocare comunque con tre carte). A questo punto, la prosecuzione del gioco si diversifica leggermente; in alcune versioni della Marianna non viene fissato il seme di briscola, in altre invece si procede come da tradizione: il mazziere pone una carta scoperta sulla quale viene poggiato il tallone da cui i giocatori prendono una carta coperta dopo aver effettuato la propria giocata. Di conseguenza, cambia il meccanismo di presa: nel primo caso, si fa riferimento soltanto al valore gerarchico delle carte mentre nel secondo le scartine di briscola danno la possibilità di effettuare la presa su carte di alto valore di un altro seme. Per quanto riguarda le accuse, non ci sono regole precise; il meccanismo di fondo è semplice: il giocatore che si ritrova in mano una coppia di re e cavallo, ‘dichiara’ l’accusa mostrando le carte agli altri giocatori e mette a segno dei punti bonus. Circa il valore dell’accusa, le regole della Marianna possono variare:
  • In alcune versioni di Briscola, la ‘marianna’ serve soltanto a fissare il seme di briscola per la prosecuzione della partita e non guadagna punti extra al giocatore;
  • Il valore della ‘marianna’ può variare in base al seme; alcune varianti del gioco assegnano 40 punti all’accoppiata di Re e Cavaliere del seme di briscola e 20 punti per le altre accuse;
  • Altre versioni della Marianna assegnano 40 punti alla prima accusa, 60 alla seconda, 80 alla terza e 100 alla quarta, a prescindere dal seme delle carte.
Esistono, poi, ulteriori variabili nello svolgimento del gioco della Marianna; esistono varianti in cui un giocatore non può dichiarare più di una ‘marianna’ per turno oppure non può chiamare l’accusa se ha meno di cinque carte in mano. Infine, altre prevedono la possibilità di assegnare 250 punti per un ‘Mariannino’ (Re o Donna e quattro Cavalieri) e 500 punti per il ‘Mariannone’ (Cavallo o Donna e quattro Re). Com’è facile intuire, le diverse regole modificano anche la strategia di gioco. Laddove le accuse non consentano di guadagnare punti extra, ci sarà una minore propensione da parte del giocatore a trattenere in mano le carte di Re e Cavallo; di contro, se queste possono contribuire ad aumentare il proprio punteggio, il giocatore tenderà a non giocarle finché non sarà più possibile realizzare l’accoppiata.

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