Strategia tressette: consigli utili


Il gioco del Tressette richiede una buona dose di strategia e qualche ‘trucco’ lecito per aumentare le proprie possibilità di vittoria, così come altri giochi della tradizione come Briscola e Scopa. Quest’ultima è ormai largamente disponibile anche in versione digitale, su app per smartphone come quella di Digitalmoka che consentono di giocare a Scopa online in qualsiasi momento, così da migliorare anche le proprie doti strategiche. Per quanto riguarda il Tressette, invece, al netto del fattore aleatorio, dovuto alla randomizzazione delle carte ad inizio partita, il gioco ha regole piuttosto variabili, per via delle tante varianti esistenti a livello regionale; pertanto, la strategia al Tressette può cambiare considerevolmente in base alla versione scelta dai giocatori. Di seguito, vediamo quali sono i trucchi che possono essere messi in pratica durante lo svolgimento della partita.

Dichiarare i carichi o richiedere una giocata

La possibilità di fare una “dichiarazione”, diversa dalle “accuse”, è prevista dalle regole generali del gioco; in alcune regioni, un giocatore può dichiarare apertamente i carichi di un determinato seme oppure ‘chiamare’ una giocata al suo compagno. Poiché alcune varianti locali, specie quelle praticate nell’Italia Settentrionale, vietano esplicitamente la comunicazione verbale tra due giocatori della stessa squadra, questi possono far ricorso ad alcuni gesti codificati. Non possono essere considerati dei veri e propri trucchi del Tressette ma di certo rappresentano un vantaggio per i giocatori più esperti che padroneggiano questo particolare linguaggio. In particolare, quando un compagno di squadra “bussa” con le nocche sul tavolo sta chiedendo al proprio compagno di calare la carta più alta tra quelle che ha in mano e, in caso di presa, giocare nuovamente un palo dello stesso seme. Strisciare una carta sul tavolo, invece, serve a comunicare la disponibilità di almeno un’altra carta di quel seme; una “strisciata” dopo una “bussata” significa che il giocatore ha momentaneamente giocato una carta diversa dal seme forte ma ha comunque la possibilità di fare la giocata ‘chiamata’ dal compagno. Infine, quando una carta viene lanciata sul tavolo, il giocatore intende far sapere che quella è l’ultima di quel palo a sua disposizione.

Assecondare la dichiarazione del compagno

Nel caso in cui il proprio compagno di squadra faccia una dichiarazione, o utilizzi un segnale codificato per ‘chiamare’ una giocata, è bene cercare di seguire le sue indicazioni, ossia effettuare la presa e insistere su quel palo. Se ciò non è possibile, conviene allora applicare la regola seguente, ossia giocare la carta più forte, per avere maggiori possibilità di presa e, al contempo, cercare di far ‘uscire’ la carta richiesta dal compagno.

Giocare prima il palo più forte

Nel gioco del Tressette, le carte hanno una gerarchia che ricorda molto quella della Briscola; la carta di ‘grado’ più alto è il 3, seguita da 2, asso, Re, Cavaliere, Donna (oppure K, Q e J, se si gioca con un mazzo di carte francesi) e poi le restanti carte dal 7 al 4. Pertanto, quando si parla di “giocare il palo più forte” si intende giocare la carta di grado più alto tra quelle che si hanno in mano. Questa regola, applicabile ad ogni situazione di gioco, riguarda soprattutto il giocatore primo di mano, il cui scopo è mettere sul tavolo una carta che possa favorire il gioco del proprio compagno di squadra (e permettergli di “venire al palo”) e, contestualmente, costringere l’avversario ad una giocata a ‘perdere’ (rispondere con un “piombo” al palo). Nelle varianti del Tressette che prevedono le “accuse”, invece, la gestione della prima giocata cambia leggermente, dal momento che le carte di grado più alto sono anche quelle che consentono di mettere a segno punti aggiuntivi (la “Napola” o il “buongioco”). Di conseguenza, si tende maggiormente a ‘conservare’ gli assi e i 3 per avere maggiori possibilità di completare un’accusa; al contempo, in base allo svolgimento della partita, può essere opportuno rinunciare all’accusa e giocare una delle carte più forti, per avvantaggiarsi rispetto agli avversari.

Cambiare sempre gioco

Consiglio prezioso soprattutto per i giocatori meno esperti che non sanno quale carta mettere sul tavolo; in casi del genere, è in assenza di ‘dichiarazioni’ da parte del proprio compagno di squadra, è utile giocare un palo di un seme diverso da quelli usciti in precedenza. In alternativa, si può valutare la possibilità di lasciare che gli avversari effettuino una presa, liberandosi di carte senza valore, e attendere che siano loro ad esporsi maggiormente.

Giocare due quando è secondo

Questa giocata, che potrebbe apparire in contrasto con quanto detto in precedenza, va valutata in relazione allo svolgimento del gioco. Se, ad esempio, il proprio compagno di squadra ha fatto una dichiarazione (o una richiesta) esplicita per un palo forte, il 2 – così come l’asso – è la giocata migliore per accontentarlo. Più in generale, calare una delle due quando è possibile aumenta le possibilità di realizzare una presa; di contro, nel Tressette con le accuse, potrebbe essere utile non giocarle subito e provare a realizzare una Napola o un ‘buongioco’, riservandosi la possibilità di sfruttarle in una fase più avanzata della partita. Di contro, è bene non giocare a stretto giro di posta un “25”, ossia il 2 e il 3 di un determinato palo, a meno che il compagno di squadra non lo abbia richiesto e non si abbiano a disposizione altre carte dello stesso seme.

Conservare qualche carta di seme diverso

Nonostante la possibilità di comunicare, nel Tressette è bene non rendere troppo esplicite le proprie intenzioni, che possono essere intuite anche dagli avversari sulla base delle singole giocate. Per questo, è sconsigliabile scartare subito tutte le carte di seme diverso da quello del palo; il rischio è di confondere il proprio compagno di squadra, il quale non avrà ben chiaro quali carte giocare durante la propria mano. Questo, però, vale anche per gli avversari: di conseguenza, è bene prestare particolare attenzione anche alle carte giocate e scartate dagli altri giocatori in partita.

Assicurarsi l’ultima presa

È importante gestire le giocate in maniera tale da avere maggiori possibilità di realizzare la presa finale, dal momento che l’ultima mano di Tressette garantisce un punto extra. Allo scopo, è possibile rinunciare ad una presa precedente, in base alle carte a disposizione e a quelle che, verosimilmente, sono rimaste in mano agli avversari.

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