Così come la Scopa e la Briscola, anche il
Tressette ha dato origine a numerose varianti che condividono gli stessi principi di base ma, al contempo, si contraddistinguono per regole e meccanismi di gioco differenti. Una delle più note è sicuramente quella “a chiamare” che, a sua volta, può essere considerato un derivato della
Calabresella, come si può desumere da “
Regole del Tressette con l’aggiunta della Calabrese e del Tressette in 4 a chiamare”, un testo pubblicato a Catania nel 1902. Nella sezione dedicata a questa particolare versione del gioco si legge: “
Per il Tressette a chiamare in quattro giuocatori, si osservino per filo e per punto tutte le leggi e le regole del Tressette in tre, ossia la Calabresella”. In realtà, oggi si tende ad identificare nella Calabresella un gruppo di giochi strettamente affini al Tressette che prevedono un numero di giocatori compreso tra tre e sette. Non a caso, la variante a tre giocatori viene anche chiamata “Terziglio”, quella a quattro “Quadriglio” e così via. Grazie ad app come Digitalmoka, è possibile fare questo e molti altri
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Lo scopo del gioco
Nel Tressette a chiamata lo scopo è quello di cercare di totalizzare più punti possibili nell’arco delle singole smazzate effettuate durante la partita. A differenza di altre varianti del gioco, in quella “a chiamata” è possibile incrementare il proprio punteggio soltanto effettuando il maggior numero di prese possibile.
Regole del gioco
Il Tressette a chiamata
si gioca in quattro, a differenza della Calabresella che – per antonomasia – prevede la presenza di soli tre giocatori. Si utilizza un
mazzo regionale da 40 carte, perlopiù a semi spagnoli, come le napoletane, le siciliane o le piacentine; vige la stessa gerarchia valida per il Tressette tradizionale, per cui il 3 è la carta più alta in grado; seguono il 2, l’Asso, il Re, il Cavallo (o la Regina, se si utilizza un mazzo a semi francesi), il Fante (o Jack), il 7, il 6, il 5 e il 4.
Come si gioca
Il mazziere, dopo aver mescolato il mazzo, distribuisce dieci carte a ciascun giocatore, a partire da quello seduto alla propria destra; allo stesso modo, anche le successive giocate andranno in senso antiorario.
Dopo la distribuzione, il Tressette a chiamata prevede una fase di “
dichiarazione” o “
licitazione”, non troppo diversa da quella che caratterizza, ad esempio, la Briscola a chiamata o il Bridge. Nel Tressette, questa fase serve a formare le coppie di giocatori che si sfideranno tra loro nel corso della partita; i giocatori fanno una dichiarazione a turno; inizia a ‘parlare’ il primo di mano: questi, dopo aver valutato le carte che ha in mano, può scegliere se aprire il gioco oppure lasciare l’incombenza ad un altro giocatore. Il primo di mano può solo ‘passare’, se non vuole giocare subito una carta; gli altri, invece possono accettare una dichiarazione già fatta in precedenza (in tal caso, di solito il giocatore di turno dichiara di “stare bene”). “Passo” e “sto bene” sono
dichiarazioni di attesa, con le quali il giocatore non intraprende nessuna particolare iniziativa all’inizio della partita. Nel Tressette a chiamata, come si legge nel già citato regolamento del 1902, non si può “
rifiutare di chiamare, né si può dire passo. La chiamata però non ha luogo quando un altro giocatore dice in risposta di voler fare Solità
, e negli alterchi per la Solissima”
Pertanto, in questa versione del Tressette, sulla base delle carte in proprio possesso, il giocatore di turno può fare una tra le possibili
dichiarazioni di apertura, ovvero “chiamo”, “chiedo”, “solo” (o “solissimo”) e “arcisolo”. Nel Tressette a 4 a chiamare, il giocatore di turno ha a disposizione solo tre dichiarazioni:
“chiamo”, “solo” e “solissimo”.
Chi dice “chiamo” si impegna a giocare in coppia con il “chiamato”. Affermando “solo”, invece, il dichiarante si impegna a proseguire il gioco senza cambiare le carte (in alcune varianti, infatti, la fase di licitazione consente anche uno scambio di carte tra giocatori) mentre il “solissimo” è la dichiarazione che il giocatore fa quando decide di non guardare neanche l’eventuale monte. La fase di licitazione procede con ogni partecipante al gioco che effettua una dichiarazione superiore a quella precedente.
Concluse le dichiarazioni, il gioco prende le mosse come nel Tressette tradizionale in quattro; il primo di mano cala una carta (palo), e gli altri devono cercare di rispondere con un’altra dello stesso seme. Si aggiudica la presa di turno chi ha giocato la carta di grado gerarchico più elevato. Per avere maggiori possibilità di successo, è bene affrontare il gioco con la giusta
strategia per collaborare con il proprio socio.
Cosa vuol dire “chiamata”
La “chiamata” è una dichiarazione tra quelle previste dalle varianti del Tressette che fanno parte della famiglia della Calabresella; come detto, nel Tressette a chiamata in quattro rappresenta un passaggio obbligatorio, al quale il giocatore di turno non può sottrarsi, a meno che un altro non dichiari “solo” o “solissimo”. Per capire meglio questo meccanismo, è opportuno spiegare brevemente come funziona la “chiamata” nella Calabresella, tenendo presente che i giocatori sono tre e si sfidano due contro uno.
“
Colui che chiama è solo” – si legge in
“Regole del Tressette con l’aggiunta della Calabrese e del Tressette in 4 a chiamare
” – “
e gli altri due giocatori sono compagni, ed avversarii a colui che ha Chiamato
; ma per questa sola partita. Lo stesso è per solità o solissima. Colui che ha diritto a chiamare dice alla sua destra Chiamo; e se quello alla destra invitato a rispondere non ha carte buone, e non può fare né solità né solissima
gli risponde Vale, avuta questa risposta invita il terzo giocatore dell’egual modo, e se quest’ultimo risponde pure Vale nessuno dei tre giocatori può dire dopo vado solo
, ma si deve Chiamare
assolutamente”.
L’oggetto della “chiamata” è una carta; il giocatore che si aggiudica la dichiarazione, comunica agli altri una carta in particolare: chi la possiede diventa automaticamente (e tacitamente) il “chiamato”, ossia il socio del “chiamante”.
Punteggio
Il punteggio viene calcolato sommando le carte prese da ciascuna squadra, sulla base dei seguenti valori delle carte: l’Asso vale un punto, il 2, il 3 e le figure valgono 1/3 di punto mentre le restanti sono scartine che non incrementano il punteggio.